Il 31 dicembre saranno passati sei anni da quando il nostro apripista ci ha lasciato. Foto: Fabio Marcello Annibale Piero Mario Marco Stefano - Montenerone 5 agosto 2004
Caro, indimenticato Annibale, la persona migliore dietro cui incolonnarsi per lasciarsi guidare negli itinerari più disparati, della
solidarietà, dello sport, dell'impegno civico, della condivisione di momenti importanti, lieti o tristi, fortunati o deludenti.
Tra le prime persone da volere vicino a sè per festeggiare un successo, come per condividere un fardello e renderlo così meno grave.
Annibale che nelle indimenticabili giornate devolute al cicloturismo regalava sempre una spintarella sulla schiena agli impenitenti
sovrappeso, lungo le erte più ripide, condendo il tutto con le sue battute irresistibili e le sue risate miracolose.
Che nei momenti di impegno civico e sociale non esitava un solo istante a dismettere la sua proverbiale, allegra empatia, per indossare
i panni di un severo ed esigente sindaco revisore, disponibile a sinceri e animati rimproveri, perché poteva anche accettare di non
essere in perfetta sintonia con un estraneo, ma non ne voleva sapere nulla quando l'interlocutore era una persona che a lui intertessasse
molto, un autentico compagno di avventura.
Non riuscii subito ad abituarmi alla sua assenza e, per molti mesi dopo quel triste San Silvestro, continuavo a inserirlo negli elenchi
di possibili invitati, di importanti convocati per imprese di vario genere, continuavo a volermi dimenticare che non avrei più potuto
dissetarmi alla fonte della sua ironia, ma anche della sua condivisione.
Caro, indimenticato Annibale, grazie per avermi concesso di percorrere tanto del mio cammino al tuo fianco.